La scrittura è morta. Reinventiamo la nostra scrittura
Fernanda Fedi
dal 4 maggio al 15 giugno 2025
inaugurazione 4 maggio, ore 18.30
a cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini
La mostra trae il titolo da una grande opera realizzata negli anni Ottanta da Fernanda Fedi. In quel periodo l’artista ha compiuto un’importante svolta nella propria ricerca artistica, abbandonando il rigore delle opere strutturali del decennio precedente, in favore di un riavvicinamento alla pittura, al segno e al gesto.
Sebbene contrassegnati da una maggior libertà espressiva e da un progressivo allontanamento dalle istanze concettuali, le opere della serie non concedono nulla al caso o all’istinto. Fedi non è nata per seguire le veemenze dell’Informale, né, tanto meno, per lasciarsi incantare dalla figurazione. Il suo metodo resta rigoroso, con cromie e gestualità controllate.
Quello che sottende queste composizioni è un equilibrio sottile ma stabile e sicuro: un gioco di armonie, rimandi, proporzioni, come in una partitura musicale. Il suo segno danzante e musicale produce sensazioni sinestetiche, quasi di ascendenza simbolista, collocandosi in un limbo indefinibile tra poesia e musica, pittura e riflessione filosofica. Sono superfici percorse da fremiti cromatici e luminosi, che si fanno suono pur nel loro silenzioso essere. Siamo ben distanti da quella Poesia visiva alla quale, qualche volta, Fernanda è stata avvicinata. La parola nella sua opera è assente. Essa si trasfigura in un segno indecifrabile. Il mezzo segnico è lo strumento che Fedi impiega per usare la pittura senza abbandonarsi mai del tutto all’esuberanza del gesto e al caos. La mano si affida sempre a un filo, sottile ma sempre presente, che segue un percorso interiore, espressione profonda del sé. Un approccio che trova conferma nel frequente riferimento agli Haiku orientali, nei quali la parola di fa segno, traccia di un’esistenza che il verso poetico rende visibile. Degli Haiku, del resto, Fedi ha la misura, il controllo sugli equilibri, il senso dell’armonia.
Come negli Haiku, nelle opere di Fernanda Fedi la profondità si nasconde dietro una splendida leggerezza, un fluire libero e naturale di emozioni, che sembrano musica, che sembrano pensieri, che sembrano luce, che sembrano poesia, ma che infondo sono sempre e comunque pittura.
L’artista.
Nata nel 1940, Fernanda Fedi espone le sue opere dal 1968. Ha completato i suoi studi artistici a Milano e Bologna, dove ha conseguito una laurea presso l'università DAMS con specializzazione in Museologia, Museografia e Arteterapia. Negli anni '70, parallelamente alla sua attività artistica personale, si è impegnata nelle numerose questioni sociali del tempo ed è diventata esponente attiva di collettivi e gruppi e movimenti di artisti, prendendo parte a numerosi interventi sull'ambiente.
La sua tesi di laurea "Collettivi e gruppi di artisti a Milano. Ideologie e ondate 1968-1985" sarà pubblicato da Endas. Il suo impegno anche come teorica non è venuto meno nemmeno negli anni successivi. Fernanda Fedi si occupa anche di creatività e terapia in centri sociali e per associazioni rivolte a persone con disabilità. Attualmente lavora nel suo studio a Milano, sui Navigli, ed espone in tutta Italia e all'estero.