Arte in corso
SIRONI. L'ANIMA TRAGICA DEL NOVECENTO
17/03/2024
Mario Sironi

Una mostra di
heart – PULSAZIONI CULTURALI
in collaborazione con
Ponte43

a cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini

17.03 – 12.05.2024
Spazio heart, Vimercate, Mb

inaugurazione domenica 17 marzo, ore 18.30

Lo Spazio heart ospita una mostra interamente dedicata all’opera di Mario Sironi, uno dei principali protagonisti della scena artistica italiana della prima metà del Novecento.
Le opere esposte – dipinti, disegni, bozzetti preparatori –, tutte le provenienti da collezioni private, raccontano la ricerca di un maestro straordinario, oggi ampiamente apprezzato e considerato uno dei massimi esponenti dell’arte italiana del XX secolo.

Dopo la notevole antologica di disegni di maestri del Novecento ospitata alla fine del 2023, questa mostra segna una nuova importantissima tappa nella storia espositiva dello Spazio heart, da sempre attento alla valorizzazione tanto dell’arte contemporanea quanto delle ricerche storiche.

L’idea, accarezzata da tempo dai curatori dello Spazio vimercatese, si è concretizzata con una mostra raffinata e varia, che riunisce opere realizzate da Sironi in momenti diversi della propria vita, nel cui insieme ben si percepisce l’evoluzione pittorica del maestro.

"Fin dalla sua fondazione heart ha avuto una doppia anima: quella moderna, di racconto dei maestri, e quella contemporanea, dedicata agli artisti viventi. Le due anime sono in realtà le due facce di un’unica medaglia, inscindibili e indispensabili l’una per l’altra. La mia formazione di storica dell’arte mi porta a credere fermamente che non possa esistere il contemporaneo senza la conoscenza del passato. È cosa ben rara che un artista possa diventare grande ignorando completamente ciò che lo ha preceduto. Convinti che le ricerche dei grandi maestri del Novecento abbiano ancora tanto da dire e che sia impossibile comprendere davvero il contemporaneo senza conoscere a fondo il nostro vicino passato, abbiamo sempre alternato esposizioni dedicate alla più stretta attualità con mostre dedicate ai grandi del Novecento e talvolta abbiamo anche provato a mescolare le carte, mettendo i due mondi in dialogo e in relazione. Dopo Russolo, Dubuffet, Kolar, De Pisis, Tancredi, Zinelli, Sandri, gli artisti del Cubismo e molti altri approdiamo ora al mondo potente e drammatico di Mario Sironi, artista talvolta frainteso o ignorato in virtù della sua vicinanza al regime fascista. Personalità affascinante anche per la sua complessità, Sironi è in realtà uno dei più grandi artisti del Novecento. La mostra proverà a raccontarlo nei suoi vari aspetti, indagandone le principali caratteristiche e ripercorrendone la vita e l’opera.
Con Ponte 43, Armando Fettolini ed io immaginiamo, costruiamo, curiamo e realizziamo mostre dedicate alla storia dell’arte dell’800 e del ‘900 per sedi pubbliche e private in giro per il mondo. Sono particolarmente felice quando una di queste mostre arriva allo Spazio heart, il luogo espositivo e centro culturale a cui mi sono dedicata con grande passione negli ultimi tredici anni".

(Simona Bartolena, curatrice della mostra e direttrice scientifica dello Spazio heart)

Affiancherà la mostra un’esposizione parallela curata da heartYoung, il progetto di heart – pulsazioni culturali dedicato ai giovanissimi. In Officina saranno esposte opere di Giacomo Scarpellini e Giuseppe Fittipaldi. Le sculture del primo dialogano con i dipinti del secondo, stabilendo una possibile relazione anche con la ricerca di Mario Sironi. L’esposizione spinge così ad esplorare le intersezioni tra le diverse espressioni artistiche, scoprendo connessioni inaspettate e spaziando tra materiali diversi. Un percorso in cui il dialogo tra i due giovani artisti si fa armonia, movimento, in cui la rappresentazione del corpo, simbolo per eccellenza di concretezza e materialità, diventa eterea, intangibile, una prospettiva stimolante sulla natura dell'arte contemporanea.

Nato a Sassari nel 1885, da padre comasco e madre fiorentina, Mario Sironi si era formato a Roma, doveva aveva condotto studi tecnici, interrotti per una profonda crisi depressiva, primo sintomo di un male che lo vesserà per tutta la vita. Avvicinatosi alla pittura nello studio di Giacomo Balla, dove incontra Boccioni e Severini, e frequentando i corsi della Scuola Libera del Nudo, dimostra fin dagli esordi una propensione per la classicità e i suoi modelli, ben distanti da quelli del gruppo futurista che lui frequentava. Passato dai primi lavori vicini al Futurismo a linguaggi di ascendenza quasi metafisica, firma nel gennaio 1920, con Funi, Dudreville e Russolo, il Manifesto futurista. Contro tutti i ritorni in pittura, che nonostante il titolo contiene già molte istanze del futuro Novecento Italiano. In quegli anni Sironi si lega a Margherita Sarfatti, alla quale sarà sempre vicino e fedele, anche nei frangenti più difficili. Margherita Sarfatti detestava l’arte celebrativa. Anche per questo amava profondamente la drammaticità dell’arte di Sironi, anche lui legato al regime, eppure straordinariamente indipendente nel pensiero. L’arte di propaganda è un’arte necessariamente positiva, mai profonda, mai critica. Un linguaggio doloroso, tormentato, come quello di Sironi non può essere arte di Stato. Senza dubbio egli aveva sostenuto il Fascismo e aveva creduto di intravedere nel Duce l’uomo nuovo. Ma la sua ricerca pittorica non avrà mai i connotati dell’arte ufficiale. Eppure la sua adesione al fascismo ha condizionato il giudizio sulla sua pittura di Sironi ben più di quanto non sia accaduto ad altri artisti.
Dal 1927 comincia la sua attività di critico d'arte sul "Popolo d'Italia". Diventa inoltre membro del Comitato Artistico della Biennale di Arti Decorative di Monza (poi, dal 1933, Triennale di Milano) e collabora con Muzio e altri in importanti progetti architettonici, realizzando spesso monumentali decorazioni parietali. La sua grande passione è, del resto, la pittura murale, che per lui, non è solo una tecnica, ma un modo radicalmente diverso di pensare l'arte.
Anche alla fine del Regime Sironi non smentisce la propria coerenza, cercando rifugio, come molti, nel trasformismo. Rischiando la fucilazione (non avvenuta solo per il tempestivo intervento di Gianni Rodari che lo riconosce), Sironi non fugge dal proprio passato. Distrutto dalle vicende di quegli anni e dal suicidio della figlia, che si toglie la vita a diciannove anni, Sironi modificherà nella seconda metà degli anni Quaranta anche il proprio linguaggio, sostituendo alla monumentalità e alla forza della costruzione delle opere precedenti, un’idea compositiva frammentata e drammatica.

Mario Sironi

Una mostra di
heart – PULSAZIONI CULTURALI
in collaborazione con
Ponte43

a cura di Simona Bartolena e Armando Fettolini

17.03 – 12.05.2024
Spazio heart,
via Manin 2, angolo via per Trezzo
Vimercate, Mb

inaugurazione domenica 17 marzo, ore 18.30

orari di apertura
dal giovedì alla domenica, dalle 16.00 alle 19.00
e in occasione degli eventi in calendario

per visite guidate e aperture straordinarie: info@associazioneheart.it

associazioneheart.it
@associazioneheart