Arte in corso
NOVANTA. GIULIO CRISANTI ALLO SPAZIO HEART
04/12/2022
Spazio heart, Vimercate
4.12.2022 – 29.01.2023

inaugurazione domenica 4 dicembre, ore 18.00

una mostra di
heart – PULSAZIONI CULTURALI

in collaborazione con
Ponte43

a cura di
Simona Bartolena e Armando Fettolini

con il patrocinio di
Comune di Imbersago
e
Museo della Permanente, Milano


Lo spazio heart ospita una mostra dedicata al lungo percorso creativo di Giulio Crisanti, in occasione del novantesimo compleanno dell’artista.
La mostra, un’antologica che celebra il percorso di Crisanti attraverso alcuni momenti fondamentali della sua ricerca, presenta una selezione di opere dagli anni Settanta a oggi, provenienti sia dalla raccolta personale dell’artista che da collezioni pubbliche e private. Una sequenza che arriva fino ai nostri giorni, con lavori che testimoniano quanto l’artista, arrivato all’importante traguardo dei novant’anni, non abbia affatto smarrito la voglia di comunicare e far sentire la propria voce e sia ancora capace di suscitare reazione ed emozioni con la propria pittura.

In occasione della mostra sarà presentata una cartella contenente dieci grafiche in tecnica mista realizzate da Giulio Crisanti, riprodotte in dieci esemplari ciascuna.
Il ricavato della vendita della cartella verrà interamente devoluto dall’artista alla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.

"Conosco Giulio Crisanti da molti anni. Nel tempo abbiamo condiviso progetti, lavorando insieme a esposizioni ed eventi. Giulio è un vulcano, un uomo di pensiero e di azione, sempre pronto a mettersi in gioco, a immaginare iniziative, a realizzare idee, come artista, ma anche come organizzatore, promotore culturale, mecenate e filantropo. Ogni tanto, soprattutto ultimamente, l’ho sentito dire di essere stanco, di aver esaurito la forza di andare avanti e continuare a creare e sperimentare. Non gli ho mai creduto e ho avuto sempre ragione. Giulio, per fortuna, non sa smettere di pensare, immaginare, realizzare progetti, non sa fare a meno di "dire la sua", di vedere nella propria arte uno strumento di indagine sociale e comunicazione e un motivo di riflessione. Basterebbe, a questo proposito, la recente serie di lavori realizzati a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova. Dopo un periodo di sosta forzata dovuto a motivi di salute, l’estro di Crisanti si è risvegliato proprio a seguito di questa tragedia. Non è la prima volta che un fatto di cronaca desta nell’artista una scossa creativa: la sua produzione è ricca di opere riferite a eventi storici tragici e a notizie di attualità. Non c’è pretestuosità nella scelta, né tanto meno volontà di "cavalcare un’onda emotiva", da sempre Giulio considera la storia e la cronaca degli elementi centrali nella propria ricerca. Fin dagli anni Settanta, egli impiega la propria arte come strumento di riflessione culturale, sociale, talvolta anche politica, indagando, con un approccio che definirei tanto umanista quanto illuminista, la società civile e le sue aberrazioni, le sue criticità, le sue ingiustizie.
"Basta una foto, un reperto, una frase sentita di sfuggita o un rumore particolare, ed ecco che parte il ricordo di fatti lontani, riaffiorano nella mente periodi di una vita passata, sopiti sotto una montagna di eventi successivi che riempiono il quotidiano", scriveva tempo fa l’artista, a proposito dei suoi ricordi degli anni della guerra. Era il 2011 e Crisanti stava per donare alla propria città, Frascati, un’opera dedicata all’8 settembre 1943.
Non stupisce, dunque, che una notizia come quella del crollo del ponte Morandi abbia acceso subito l’attenzione dell’artista e gli abbia suggerito un nuovo ciclo pittorico, intitolato poi con la significativa ed emblematica sigla di ZTI (Zona a traffico interdetto). L’indagine è condotta, come sempre, non sul filo di quella narrazione morbosa e voyeuristica, alla quale, purtroppo, ci hanno abituato i media negli ultimi anni, ma con piglio severo e oggettivo, che traduce in tensioni cromatiche e segniche l’emozione, rendendo tangibile la rabbia, la riprovazione, la desolazione provata dall’artista camminando tra le macerie genovesi. Un racconto intenso e partecipato, scritto con la sensibilità di un pittore che ha sempre osservato l’umanità senza pregiudizi e senza volontà di giudizio (concedendosi, anzi, sempre il dubbio, la possibilità di cambiare idea, di ravvedersi nell’opinione), ma con ferma volontà di opposizione alle discriminazioni, alle ingiustizie, alla privazione di libertà e a tutti quei compromessi, sotterfugi, patti oscuri, trascuratezze, disattenzioni (o presunte tali) che generano poi tragedie quali quella genovese.
"Scontato nel mio racconto artistico il fattore sociale e umano", spiega l’artista stesso, "È sempre il tema che ha ispirato gran parte della mia produzione ma anche il senso stesso della mia vita di cittadino consapevole. I pensieri che gestiscono il mio tempo creativo cercano soluzioni ai problemi dell’esistenza, della convivenza e della socialità all’interno delle umane difficoltà". Le ragioni che sottendono al suo lavoro sono dunque da ricercarsi proprio nel pensiero, nella riflessione nata dall’esperienza di vita, nel racconto. Per Crisanti l’arte non è un mero fatto retinico, né semplice questione estetica, né tanto meno la voce dell’istinto: l’arte è pensiero, idea, contenuto."
(estratto dal testo in catalogo di Simona Bartolena)

Cenni biografici
Giulio Crisanti nasce a Frascati (Roma) nel 1932. Vive e lavora nella Brianza lecchese dal 1981. Completa gli studi superiori con un diploma di Perito Industriale Elettrotecnico e successivamente rivolge la sua attenzione all'arte frequentando la Libera Accademia d'Arte Romana seguito dagli artisti Oreste Dorbes, Gino Cilio, Coriolano Campitelli, Lorenzo Guerrini, Gino Bogoni. che lo hanno interessato alle avanguardie artistiche del primo Novecento e ai movimenti del secondo dopoguerra: artisti come Hartung, Pollock, Scanavino, Moreni, Celiberti, sono stati dei validi punti di riferimento. La sua prima mostra importante è alla Galleria Ghelfi di Verona curata dal critico d'arte Franco Donati nel 1971 senza dimenticare l'incontro a Biel/Bienne nel 1971, durante la sua mostra personale alla Galerie Lydie Ray, con Joan Mirò che lo invita all' XI Premi de Dibuix di Barcellona del 1972. Ha inizio un periodo evolutivo durante il quale è stato guidato e confortato da un rapporto culturale aperto e amichevole con i critici e storici dell'arte Fortunato Bellonzi, J. Pierre Girod, Vito Riviello, Renato Marmiroli, Bruno Morini che lo hanno introdotto negli ambienti artistici nazionali.
Nei suoi sessanta anni di attività, divisi tra Lazio e Lombardia, ha partecipato a innumerevoli mostre collettive, a rassegne ufficiali e premi nazionali ed europei vincendone alcuni; ha presentato sculture, dipinti e vetrate artistiche per bandi promossi dallo stato e dalla CEI. Sue opere sono in diversi municipi italiani, in musei pubblici e collezioni private, tra queste presso la TIM - Telecom Italia, il Museo della Permanente , il MAC di Cleveland - Ohio, la collezione J. Forestieri di Cleveland - Ohio, la raccolta Lydie Ray di Biel-Bienne e di Disney. Della sua attività ricordiamo che nel 1972 vince il primo premio nella rassegna internazionale d'arte "Città di Noto" in Sicilia assegnatogli dalla giuria internazionale composta da Marcello Mascherini per l'Italia, Luis Bosch i Cruanas per la Spagna, Horst Behrend per la Germania, Pastor Fenix per l'Olanda, Jean Pierre Girod per la Svizzera. Nello stesso anno è invitato alla Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea "Settimana Italiana" organizzata dall'Istituto italiano di Cultura e dal Consolato di Berna. Nel 1976 con la presentazione dello storico dell'arte Bruno Morini presenta una selezione di sue opere alla Galleria "Studio 72" di Roma e nel 1978 al Centro Arte ALTAIR di Frascati presenta la personale di pittura "Segnali di rinascita" curata dal poeta e critico d'arte Vito Riviello. Invitato alla 2a Biennale Internazionale di scultura in pietra "Città di Marino" del 1980 ottiene una menzione speciale della giuria composta tra gli altri da Fortunato Bellonzi e da Lorenzo Guerrini. Nel 1981 Crisanti si trasferisce in Lombardia per dirigere il settore grafico della Italcable e per un decennio, salvo impegni professionali come designer con aziende manifatturiere e di progettazione industriale, abbandona totalmente la pittura che però lo riassorbe prepotentemente già dal 1992. Dal 1994 al 2000 è consigliere e Direttore artistico del Circolo Culturale "La piazza" di Robbiate LC per la quale nel 1996 allestisce la mostra antiquaria "Le maioliche di Castelli d'Abruzzo" proponendo 100 reperti datati dal XV° al XIX° secolo ed in seguito molte altre manifestazioni culturali. Nel 1996 vince la 1a edizione del "Premio Morlotti - Imbersago" patrocinato dalla Fondazione Corrente di Milano con la giuria formata da Ernesto Treccani, Eugenio Tomiolo, Piero Leddi, Giancarlo Consonni, Antonello Negri, Marina Pizziolo; come designer vince nel 2001 alla 28a Rassegna dell'Artigianato di Erba CO il 1° Premio Nazionale nel Concorso Prodotto Artigiano con il Complemento d'Arredo "L'Uovo di Colombo". Dal 1999 è socio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano nella quale è stato eletto in più anni membro della Commissione Artistica contribuendo alla realizzazione di numerose manifestazioni d'arte. Dal 2007 al 2012 è direttore Artistico della Fondazione Culturale Attilio Granata - Franco Braghieri di Imbersago LC per la quale ha progettato e realizzato l'attività artistica e le relative manifestazioni; Nel 2009 espone su invito per il progetto editoriale "Qui già oltre - Brianza: terra d'artisti" ideato e promosso dalla Storica dell'arte Simona Bartolena con esposizioni distribuite sul territorio brianzolo. Nel 2010 realizza una raccolta pubblica di arte contemporanea da destinare agli spazi comuni, sempre visibile, del Presidio Ospedaliero di Merate.
Nel 2011 l'Amministrazione Comunale di Frascati, in occasione delle manifestazioni celebrative del bombardamento che distrusse la città l'8 settembre 1943, lo ha invitato, come cittadino e superstite di quell'evento, a esporre una sua mostra antologica negli spazi museali delle seicentesche Scuderie Aldobrandini. Nel 2013 viene nominato dall'Amministrazione comunale di Imbersago LC membro effettivo di giuria per il "Premio Morlotti - Imbersago". Nel 2013 allestisce la personale "Percorsi della creazione" nella Galleria Arianna Sartori di Mantova ed è presente ad Arte Innsbruck con L'Officina dell'Arte di Milano; nell'ottobre 2013 l'Assessorato alla Cultura e Beni Culturali della Provincia di Lecco gli organizza la mostra antologica "Percorsi della creatività" nelle storiche sale di Villa Monastero e negli spazi espositivi del complesso Polifunzionale del Comune di Varenna LC. Nel 2014 allestisce la personale "Fuoco dentro" curata da Giovanni Cerri presso l'Associazione culturale Renzo Cortina ed è presente nella Rassegna "Il secondo novecento in Lombardia"- opere del museo della Permanente al Polifunzionale di Varenna (LC). A gennaio del 2016 allestisce nel municipio di Imbersago la personale "L'emozione e il pensiero" di opere su carta, curata da Giorgio Seveso. Tra il 2017 e il 2019 partecipa a numerose collettive, tra le quali La bellezza resta., progetto itinerante promosso da heart – pulsazioni culturali e il teatro Binario7. Nel 2019 espone al Museo della Permanente 15 opere del ciclo dedicato al crollo del Ponte Morandi e, nello stesso anno, partecipa per l'anno leonardesco alla mostra Best Regards presso Arti Visive Gallery - Matera e nel 2020 nel Museo civico di Montalbano Ionico. Ancora nel 2020 partecipa ad alcune importanti collettive ed espone con Mario Borgese, Carlo Catiri e Alba Folcio nella mostra Trame allestita presso Azimut C. M., a Milano. Nel 2020 allestisce la mostra personale Correva l'anno 1978 curata da Carlo Catiri alla Galleria d'Arte Arianna Sartori in Via Ippolito Nievo 10, Mantova. il 2021 lo ha visto protagonista con altri dieci colleghi tra i più anziani soci della Permanente, di un docufilm del regista Alberto Nacci dove gli artisti raccontano la libertà con cui hanno vissuto la loro attività artistica dalla formazione ad oggi. Nel 2021 e 2022 si è dedicato quasi esclusivamente all' attività grafica con incisioni, monotipi, disegni.
Dal 1998 ad oggi è stato sempre presente da volontario nelle scuole comunali e statali materne, primarie e secondarie inferiori del territorio meratese con attività di divulgazione artistica e laboratori didattici sul colore, la forma, le discipline grafiche e di stampa, dal monotipo all'incisione perché è convinto che l'educazione alla visione e alla comunicazione siano la via più diretta per dare un senso compiuto alla convivenza umana.
Amante della musica, ha lavorato spesso con scrittori e musicisti per realizzare copertine, brochures, maquettes e si è lasciato ispirare nelle proprie opere da compositori classici e contemporanei.
In questi ultimi anni molti sono stati gli storici dell'arte e i critici d'arte che si sono interessati delle sue attività e che lo hanno recensito, tra questi si ricordano Antonello Negri, Vittorio Brauner, Anna Maria Bellati, Donato di Poce, Marina Pizziolo, Rosanna Proterra, Giorgio Seveso, Maria Elvira Ciusa, Simona Bartolena, Domenico Montalto, Carlo Catiri, Luigi Erba.

orari di apertura: sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.00 e in occasione degli eventi in calendario
www.associazioneheart.it @associazioneheart info@associazioneheart.it
ingresso libero senza prenotazione

per tutta la durata dell’esposizione sarà disponibile presso lo Spazio heart la cartella di grafiche d’artista realizzata da Giulio Crisanti per Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.