Non sono al momento presenti contenuti in questa pagina
Claudio Borghi alla Fondazione Vittorio Leonesio
Claudio Borghi sarà ospite della Fondazione Vittorio Leonesio per il secondo festival Gardesano della Creatività.
Qui di seguito tutte le informazioni sul progetto e le mostre.
LEONESIA
FondazioneVittorioLeonesio
Meccaniche della Meraviglia IX
Secondo Festival Gardesano
della Creatività Giovanile
Premessa:
Questo è ormai la nona edizione di questa rassegna che vede tra i suoi lati più interessanti
la contaminazione tra spazi architettonici di storia locale e l’arte contemporanea.
Realizzata, dal 2003, in collaborazione con la Provincia di Brescia e varie Amministrazioni
comunali al punto di aver abbracciato, in questo suo ormai vasto lasso di tempo, tutto il
territorio della provincia bresciana, dalle valli alla pianura passando per i laghi e le colline.
Questa proposta di mostre d’arte contemporanea, allestite in spazi architettonici di
particolare pregio, quali castelli, palazzi, chiese e siti di archeologia industriale, è
concepita e organizzata come un percorso itinerante, con lo scopo di far conoscere e
valorizzare alcune emblematiche località della storia bresciana. In passato sono stati
utilizzati luoghi come Torre Avogadro a Lumezzane, i castelli d’Iseo e di Montichiari, le
terme di Boario, il monastero di S. Pietro in Lamosa, il Vittoriale degli Italiani a Gardone
Riviera o Villa Zanardelli a Toscolano Maderno, o quegli spazi che hanno segnato lo
sviluppo economico e la storia sociale delle sue valli, basti pensare ai musei del ferro e del
lavoro in Valtrompia, alle ex-aree industriali della Falck di Vobarno o del cotonificio De
Angeli Frua di Roè Vociano, per citarne solo alcuni. La scorsa edizione ha visto le opere
site-specific di artisti contemporanei contaminare le storiche architetture del Castello di
Desenzano del Garda, la chiesa Romanica di Santa Lucia di Balbiana a Manerba del
Garda, lo storico Palazzo Leonesio di Puegnago del Garda, il Grand Hotel di Gardone
Riviera e, in particolar modo, le incantate architetture del Lazzaretto di Salò, aperte per la
prima volta al pubblico (a tale proposito si allega un estratto della rassegna stampa).
Le Mostre:
Questa nona edizione di "Meccaniche della meraviglia" si presenta come logica
continuazione delle precedenti, continuando, inoltre, l’espressione dedicata alla creatività
giovanile, iniziata lo scorso anno.
Infatti, oltre a una sessione dedicata a personaggi di chiara fama, sarà presente una
sessione specifica che vedrà la partecipazione di alcuni giovani talenti dell’arte lombarda
contemporanea, selezionati in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di
Brescia.
A questa nuova sessione, sarà poi affiancata un’attività corsuale specificatamente
indirizzata agli studenti universitari.
Saranno coinvolte nel progetto, oltre all’Amministrazione Provinciale, le amministrazioni
comunali di Sirmione, Desenzano del Garda, Puegnago del Garda, S. Felice del Benaco,
Manerba del Garda, Salò, Gardone Riviera e Toscolano Maderno, la Comunità del Garda,
l’Ambasciata di Thailandia in Italia e la Soprintendenza Archeologica della Lombardia e,
grazie a questa collaborazione collaborazione, s’interverrà con specifici progetti in alcuni
siti archeologici del comprensorio Gardesano, come Le Grotte di Catullo a Sirmione, le
Ville Romane di Desenzano e Maderno e il Parco Archeologico di Manerba del Garda.
Comuni coinvolti: Desenzano del Garda; Manerba del Garda; San Felice del Benaco;
Puegnago del Garda; Salò; Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Sirmione.
Nell’organizzazione sono coinvolte anche le Proloco dei comuni interessati all’evento e
alcuni sponsor privati.
Luoghi espositivi:
Desenzano del Garda, Villa romana
Gardone Riviera, Villa Mirabella
Manerba del Garda, Museo del Parco archeologico
Puegnago del Garda, Leonesia, Fondazione Vittorio Leonesio
Salò, Hotel Laurin
San Felice del Benaco, Isola del Garda
Sirmione Grotte di Catullo
Toscolano Maderno, Villa Romana
Da segnalare, per quanto riguarda il rapporto con le Istituzioni di Alta Formazione Artistica,
oltre alla già citata partecipazione dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia
anche la partecipazione e collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e
la Silpakorn University facoltà di Arti Visive di Bangkok che invierà in Italia per
un’esposizione presso la Fondazione Vittorio Leonesio a Puegnago i docenti/Artisti
Natthapol Suwankusolsong, Pairoj Wangbon, Sittichai Pratchayaratikun, Verawat
Sirivestmas e Amrit Chusuwan.
Artisti invitati:
Oltre ai già citati ospiti Tailandesi, alcuni dei quali presenti per la prima volta in una mostra
in Italia, saranno presenti i seguenti artisti:
Giancarlo Marchese (Grotte di Catullo, Sirmione)
Giancarlo Marchese è nato nel 1931 a Parma, dove ha trascorso l’infanzia. Si trafesrisce a
Milano nell’immediato dopoguerra, frequenta il liceo artistico allora annesso all’Accademia
di Brera, dove è allievo di Luciano Minguzzi, e quindi,l'Accademia, nell’aula di scultura di
Marino Marini. Suoi primi mentori sono Guido Ballo, che già dal 1953 dimostra interesse
per la sua opera scultorea, e Pericle Fazzini, tramite il quale espone due sculture alla
Biennale di Venezia del 1956 (dove ha esposto nuovamente nel 1964).
Presto la direzione della sua ricerca si rivolge a tensioni dinamiche astratte,
parzialmente apparentabili alle vie aperte dagli scultori che si muovono nell’area di una
scultura informale, implicitamente ponendo la questione del suo superamento.
Nel 1974 ottiene l’insegnamento di scultura presso l’Accademia di Firenze e, l’anno
successivo, all’Accademia di Brera a Milano, dove ha proseguito il suo impegno di docente
fino al 2000, vivendo con passione il suo ruolo di maestro che segue da vicino nell’avvio
della loro attività autonoma molti giovani artisti formatisi nella sua aula.
Nel 2000 ha tenuto un corso di "Progettazione scultorea" presso l’Università Nazionale di
Seul e nell’Università UOU di Ulsan, in Corea del Sud.
Marchese ha esposto in Italia e all’estero sia in mostre personali sia in rassegne collettive
Ha realizzato numerose commissioni pubbliche, approfondendo in particolare le possibilità
d’impiego dei suoi temi scultorei in direzione sacra.
Il lavori su committenza negli ultimi anni sono diventati sempre più numerosi, tra questi
ricordiamo le molte richieste di opere da ambientare in parchi e giardini privati, come
l’intervento nel parco agricolo di Erbusco, in Franciacorta. Questa nuova sensibilità
ambientale è alimentata dal genere di sculture in cui superfici mosse delle pareti in vetro
costituiscono la parte preponderante.
Valgono, a sottolineare la gamma di sollecitazioni interpretative offerte dal lavoro di
Marchese, le molteplici attenzioni critiche da essa suscitate negli ultimi anni, come
dimostrano gli interventi di Claudio Cerritelli, di Elena Pontiggia, di Luciano Caramel, che
variamente interpretano il carattere di originalità di una scultura che si lascia attraversare
dallo sguardo e si fa motivo di luce e di spazio.
Le opere di Marchese possono definirsi costruzioni tridimensionali permeate di
architettura. Le varie componenenti di cui sono fatte rivelano l’interesse dell’artista nei
confronti del design affine al mondo degli oggetti industriali. Lastre di ferro, sbarre e travi
vengono deliberatamente tagliate e ripiegate nelle forme desiderate, ma forse l’aspetto più
straordinario dell’opera di Marchese è il suo uso del vetro. Sin dalla
fine degli anni Settanta questo aspro materiale trasparente si è evoluto fino a diventare
un elemento principale della sua produzione.
Unico artista non vivente presente in mostra, è morto a Milano pochi giorni fa, è stato uno
dei più importanti scultori italiani della sua generazione e professore di scultura
dell'Accademia di Belle Arti di Brera.
Felice Nittolo (Isola del Garda, San Felice del Benaco)
Irpino di nascita Ravennate per amore del mosaico, è uno dei principali artisti nel
panorama internazionale dell'arte musiva contemporanea.
Il percorso espositivo che propone è articolato e inedito. Egli, attraverso itinerari distinti ma
contigui, mette in risalto una poetica inconfondibile che vede il mosaico andare oltre la
tecnica e irrompere sempre più nel linguaggio dell'arte contemporanea creando un dialogo
serrato e fecondo con essa.
Le installazioni che presenteremo sull’Isola del Garda, sono nate in relazione con lo
spirito del luogo.
Claudio Borghi (Villa Romana, Desenzano)
Nato a Barlassina nel 1954, Borghi è uno degli esponenti più significativi della giovane
generazione in scultura, come testimoniano per il passato i testi dedicatigli da colleghi
illustri, da Alberto Ghinzani a Floriano Bodini a Francesco Somaini.
La sua prima esposizione pubblica è del 1978 alla galleria delle Ore di Giovanni Fumagalli
e Giuliana Pacini, in concomitanza della Biennale di Scultura del comune di Arese, per
l'occasione alla Villa Medici-Burba di RHO, insieme ad altri cinque giovani scultori, nella
rappresentativa dell'Accademia di Brera, invitata per quella edizione della mostra.
Da allora ha tenuto regolarmente mostre personali e collettive in prestigiosi spazi di
tutt’Italia come dimostrano le recenti esposizioni a Lissone, Alessandria, al Castello di
Pavia e presso la galleria , Spaziotemporaneo a Milano.
Dario Bellin i (Villa Mirabella, Gardone Riviera)
Nato a Salò nel 1960, si diploma all’accademia di belle arti di Brera nel 1998. Per oltre 10
anni lavora nell’ambito delle produzioni televisive realizzando servizi di cronaca e
trasmissioni sportive. È artista e autore di Prescrivere la realtà secondo forma (1992-93),
allestimento dedicato al quartiere di San Polo a Brescia; Adriano Olivetti 1901-1960
biografia in parti (1994-2002); Guerra/Materia (1996-2001), è un lungo ciclo di mostre
documentari, opere, pubblicazioni dedicate alla vicenda di guerra del gruppo futurista;
Gaetano Bresci biografia-installazione (1997-2003), Crudeltà inaudite 2007, realizzato
presso il MART di Rovereto, performance e presentazione ufficiale, con l’impiego di 10
intonarumori di Luigi Russolo; Qui, forse! note sulla città (2006-09), lunga serie di interviste
con artisti, architetti, studiosi e teorici della città. Alcuni testi sono stati pubblicati sulle
riviste Riga (ed. Marcos y Marcos) e Ipso Facto; dal 2003 al 2005, ha curato una rubrica
quindicinale di critica d’arte per Il Riformista dal titolo Qui, forse!. È anche autore di
numerosi documentari storici. Nel 2004 ha dato vita con altri al gruppo Warburghiana che
opera attraverso il concerto sinottico forma di spettacolo/opera andato in scena in musei e
gallerie.
Raffaella Formenti (Museo del Parco archeologico, Manerba del Garda)
diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel ‘89, vive, lavora e parte da
Brescia.
Nel ’93 nasce la prima la "Torre informatica", con materiali da imballaggio, esposta nel ‘97
in " TRASH: quando i rifiuti diventano arte" al MART di Trento. Lavora sulla comunicazione
ridotta a rumore visivo assemblando immagini e parole dall’informazione pubblicitaria.
L’attitudine con cui lavora è legata al concetto di DERIVA. Navigare nella realtà come si
fosse all’interno di un cervello elettronico con molle scattanti in libertà: costante nel suo
lavoro è infatti il riferimento al web, da cui attinge le terminologie e ne fa parodie cartacee,
ridisegnando con ironia l’aspetto più fragile e umano nelle sue invasive installazioni.
Paola Fonticoli (Hotel Laurin, Salò)
Nel 1984 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Milano; l’anno seguente
la Nuova Prearo Editore pubblica la sua tesi di Storia dell’Arte dal titolo "Achille Bonito
Oliva - La critica d’arte come arte della critica". Dell’85 è la prima mostra personale: Gall.
Grazia Terribile, cui seguono: Rio de Janeiro '87 Gall. Saramenha; Verona '87 Gall. Fuxia
Art; Milano '89/'91 Gall. Gariboldi; Kyoto '91 Sawai Keiko Gallery; Parigi '92 Gall. Janos;
Mantova '92/'96 Gall. Corraini; Venezia '99 Gall. A+A; Alessandria 2003 Il Triangolo Nero;
Ascoli Piceno 2004 L’Idioma - Centro d’Arte; Bonn 2010 Kunstvilla; 2011 Kőln Galerie der
Editionale.
Dal 1985 partecipa a numerose mostre collettive, in Italia e all’estero.
Fonticoli, se interrogata, parla della superficie come "soglia", punto di congiunzione tra due
mondi, luogo dinamico che lo sguardo attraversa per trovarsi sospeso in uno spazio che si
racconta così come fa un paesaggio sconosciuto. L'occhio torna vergine perché non sa
dare un nome a ciò che scorge.
Quattro giovani artisti neolaureandi presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia
esporranno dei lavori Site-Specific nella Villa Romana di Toscolano Maderno e potranno
confrontarsi e collaborare con i già affermati artisti esposti nelle altre sedi di mostra.
LABORATORI DIDATTICI e VISITE GUIDATE:
Durante tutto il periodo delle mostre saranno organizzati laboratori didattici aperti agli
studenti delle università bresciana e lombarde, con l’ausilio degli artisti esposti.
Durante il mese di settembre, su richiesta delle singole scolaresche potranno essere tenuti
dei laboratori didattici che partendo dalla visita delle singole mostre serviranno a riflettere
su cosa possa significare produrre arte in funzione al concetto di visione: saper vedere
meglio per saper meglio comunicare.
Potranno essere anche organizzate visite guidate serali per il pubblico adulto.