Arte in corso
Oltre l'insieme
09/06/2014
Dal 9 al 22 giugno 2014, heart-spazio vivo ospita
Oltre l'insieme
Dignità e fascino di un frammento di realtà
una personale di Giorgio Donders.

inaugurazione lunedì 9 giugno, ore 21.00

C’è qualcosa di affascinante nelle opere di Giorgio Donders qualcosa che attrae l’occhio e lo spinge a osservare meglio. Sarà forse per la difficoltà a catalogarle in una tecnica definita o in uno stile specifico o per quel loro giocare con i sensi, non saprei dire. Certo è che le sue opere, sospese tra fotografia e pittura, verità e immaginazione, sfidano lo sguardo e sollecitano la mente. Donders si definisce un "curioso" e su questo non c’erano dubbi: solo un occhio curioso (e sensibile) riuscirebbe a cogliere aspetti della realtà tanto sottili e nascosti, mostrandoceli come non li avevano mai visti. Non credo sia un caso che Giorgio abbia praticato per anni la "magia". La sua passione per i giochi di prestigio spiega molte cose. Spiega ad esempio la sua abilità nel lavorare sui dettagli ma anche la sua capacità di ingannare il nostro occhio, accompagnandolo dove meglio crede. E mago Donders lo è davvero per riuscire a trasformare insignificanti particolari della realtà che lo circonda in immagini astratte di straordinaria eleganza.
La sua avventura è nata per caso, da una fotografia scattata a una lampada da un punto di vista inusuale. Da allora non ha più smesso di cercare, di indagare il vero attraverso nuovi occhi, a caccia di particolari da catturare attraverso l’obiettivo, meglio se quello – più agile e dinamico – del cellulare. Donders non è un fotografo: la sua ricerca trascende la questione tecnica, prediligendo un approccio dinamico al mezzo espressivo. L’obiettivo fotografico è lo strumento con cui l’artista compie i suoi giochi di prestigio, presentandoci una realtà magica e sospesa, una realtà che non riconosciamo perché non siamo in grado di coglierla con i nostri occhi distratti, impegnati come siamo a osservare l’insieme, perdendo per strada i dettagli. Con uno scatto Donders mette in evidenza la struttura stessa delle cose, evidenziando il rigore di una linea, la sinuosità di una curva, la qualità tattile di una superficie. Ne nascono opere dalle molteplici chiavi di lettura, sospese, sfuggenti, di sorprendente originalità: opere che nascono dal vero ma da esso si astraggono, in un dialogo affascinante tra realtà e visione.
Simona Bartolena


Giorgio Donders, l’uomo artista.

G.D. nasce a Milano nel 1972, da madre italiana e
padre olandese. E’ ancora un adolescente quando
rivela un carattere che può definirsi "fuori dagli
schemi" e una particolare capacità di osservazione
della realtà che lo circonda, per lui mai ovvia.
Eclettico, intuitivo, pronto a cogliere il minimo
particolare. Prosegue nella frequentazione delle
scuole passando attraverso studi di ragioneria ed
informatica, ma con spirito critico e una crescente
voglia di "vedere più lontano". Gran parte della sua
cultura sarà infatti acquisita e completata nel
tempo da autodidatta, da vero curioso del sapere.
Il giovane Giorgio non è un ribelle, è piuttosto uno
che non si accontenta di percorrere strade già
tracciate. All’età di 15 anni, mentre la maggior
parte dei suoi coetanei trascorre il proprio tempo
fra partite di calcio e i primi videogiochi, G.D.
comincia a coltivare una passione del tutto
singolare: quella per la prestigiazione e
l’illusionismo. Si iscrive quindi al Club Magico Piero
Pozzi di Milano, al Club Magico Italiano e all’I.B.M.
(The International Brotherhood of Magicians)
imprimendo di fatto un nuovo corso alla propria
vita. La spiccata attitudine verso questa
espressione artistica lo fa approdare ancora
giovanissimo al palcoscenico e lo porta a svolgere
con successo attività di spettacolo per molti anni
(dal 1988 fino al 2010). E’ un perfezionista, sia sul
lavoro che nel quotidiano, scrupoloso e attento,
guidato da un intuito e uno sguardo che pochi
possiedono. Il suo principale motore, ciò che lo
rende tenace nella ricerca ed efficace nel contatto
col pubblico, è il desiderio di innescare meraviglia
negli occhi del prossimo. Ed esattamente in linea
con questa vocazione, dopo aver rappresentato lo
stupore su di un palco, G. D. rivolge questa sua
forte inclinazione alla realizzazione di diverse
invenzioni, sempre frutto del suo pensare "oltre".
Brevetti e idee d’innovazione lo portano nel 2009
alla creazione di un ristorante dalla formula
originale, inteso come luogo di vero incontro e
scambio di positive energie umane. Malgrado
questa nuova attività gli regali grandi soddisfazioni
e lo impegni moltissimo, egli non può circoscrivere
la propria creatività all’interno di alcun preciso
luogo ed è durante questi anni che affina un’altra
grande passione: la fotografia. Lo fa nel suo stile,
cercando di cogliere ciò che non è sotto gli occhi
di tutti e può quindi sorprendere.
Ed ecco, attraverso un filo conduttore che
accompagna da sempre la vita di G.D. e tesse di
volta in volta le sue scelte professionali, palesarsi
anche l’origine della sua arte fotografica: le
immagini da lui proposte vogliono suggerirci o che
la realtà ha sempre un lato meno scontato, a volte
magico, quel qualcosa che la nostra fretta
solitamente tralascia, ma che può essere
decisamente affascinante Come l’inatteso.