Arte in corso
COLORI: LA MOSTRA FOTOGRAFICA
08/05/2012
Il progetto colori prevede anche una mostra fotografica itinerante. Dieci fotografi professionisti si sono messi alla prova con il colore...
Ecco le tappe dell'esposizione:
• MEZZAGO - Palazzo Archinti - 6 - 27 maggio
• BRIVIO - Casa delle Associazioni - 12 - 20 maggio
• OSNAGO - Sala Civica - 7 – 17 giugno
• USMATE VELATE - Villa Borgia – 23 giugno – 1 luglio
• VIMERCATE – MUST - 20 giugno – 8 luglio
• COLORIFICIO CRIPPA di BUSNAGO – 3 luglio – 9 setembre
• MERATE - Area Cazzaniga – 10 – 22 luglio
• MELZO - Sala Vallaperti di Palazzo Trivulzio – 13 – 23 settembre
• OLGIATE MOLGORA - Sala Consiliare – 8 – 22 settembre
• CORNATE D’ADDA - Biblioteca comunale – 27 settembre – 14 ottobre
• LOMAGNA - Auditorium di via Roma - 6 – 14 ottobre


I fotografi coinvolti: Marco Bottani, Rudy Fenaroli, Silvio Gamberoni, Cristiano Lissoni, Claudio Marino, Enrico Mascheroni, Massimo Spinolo, Studio Giudicianni & Biffi, Elio Villa, Luigi Vimercati.

Sono passati più di centocinquant’anni da quando James Clerk Maxwell aprì con i suoi esperimenti la strada alla fotografia a colori: mediante la proiezione di tre diapositive per lanterne colorate illuminate con filtri dei colori primari, egli potè studiare il processo additivo per la formazione del colore. Nel frattempo la ricerca era proseguita anche dal punto di vista chimico e, alla fine degli anni sessanta dell’Ottocento, Louis Ducos de Hauron e Charles Cros giungeranno, in tempi e modi separati, alla prima definizione di quello che sarà in seguito noto come metodo sottrattivo. Una sfida entusiasmante che accompagna fin dalla nascita la fotografia e che raccoglie l’interesse tanto di fisici, ottici e chimici, quanto dei professionisti della macchina fotografica e degli artisti, sempre attenti – tra antagonismo e interesse, odio e amore – ai possibili sviluppi della nuova arte. A dare nuovo e sostanziale impulso alla ricerca saranno i fratelli Lumiere. Il loro procedimento prevedeva la colorazione di piccoli granelli di fecola che venivano poi distribuiti omogeneamente sull’emulsione sensibile fino a diventarne parte integrante. In questo modo dopo lo sviluppo si veniva a creare una diapositiva a colori, alla quale venne dato il nome commerciale di Autochrome; gli Autochromes sono i più diretti antenati della fotografia a colori, che cominciò così a diffondersi, lentamente ma inesorabilmente, prima tra una ristretta elité, poi in un bacino d’utenza sempre più ampio. L’era moderna della foto a colori comincia però solo negli anni Trenta, quanto vengono proposte sul mercato la pellicola per diapositive Kodachrome e poi quella Agfacolor: una vera rivoluzione, destinata a scatenare un terremoto tra gli amanti della macchina fotografica. Meglio il bianco e nero o il colore? Il mondo della fotografia è ancora oggi diviso in due, ciascuna fazione pronta a difendere la propria preferenza con ragioni profonde e motivi certi. Persino il mondo del web è pieno di dibattiti sulla querelle colore o bianco e nero, una discussione che il digitale ha attenuato, rendendo traducibili in bianco e nero anche scatti a colori, ma non ha, fortunatamente, affatto risolto. Impiegare il bianco e nero o il colore per i propri scatti è ormai diventata una scelta molto personale, una cifra stilistica, di valore pari alla selezione cromatica sulla tavolozza di un pittore. In anni in cui la fotografia ha definitivamente trovato il ruolo che gli spettava tra le arti figurative – strumento di espressione sia per fotografi professionisti che per artisti che la utilizzano come terreno di sperimentazione formale e concettuale – e in cui le sue possibilità espressive si sono moltiplicate, il dibattito sul ruolo del colore si fa anzi particolarmente interessante.
Abbiamo chiesto a dieci fotografi professionisti di lavorare su un’unica cromia, realizzando scatti che raccontassero in modo personale la forza espressiva, l’emozione e il sentimento di un singolo colore. Ne è nata una mostra di immagini tra loro eterogenee, vivaci, piene di personalità, talvolta inaspettate, naturalmente coloratissime!
Piera Biffi e Enrico Giudicianni
(curatori della mostra)
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