Arte in corso
ITINERARI UGO LA PIETRA
16/05/2019
ITINERARI, UGO LA PIETRA

INAUGURAZIONE 16 MAGGIO ORE 19,00

DAL 16 MAGGIO AL 14 LUGLIO 2019

a cura di Simona Bartolena


Lo Spazio heart prosegue il suo percorso dedicato alla scena italiana degli anni Sessanta con una mostra personale di un artista straordinario, che ha saputo osservare, interpretare e raccontare la scena culturale dell’epoca e
degli anni successivi, fino ai nostri giorni: UGO LA PIETRA.
Ugo La Pietra ha attraversato come ricercatore nelle arti visive diversi decenni, muovendosi liberamente attraverso diverse discipline e con strumenti di volta in volta individuati in rapporto a ciò che ha ritenuto essere il modo
migliore per comunicare. Nonostante le diversità di medium e strumenti, c’è stato qualcosa che ha mantenuto sempre come filo conduttore delle sue tante esperienze: il suo inconfondibile segno. Un segno che è già evidente e maturo nei primi anni Sessanta, quando La Pietra faceva parte dei pittori segnici come Sordini, Masi, Guarneri
e soprattutto dei pittori che nel 1962/63 si sono raggruppati sotto la definizione di "Gruppo del Cenobio".
Per informazioni e conoscere gli eventi collaterali del progetto: associazioneheart.it
Dopo quella esperienza il suo segno rapido, e in punta di pennello, aveva maturato una capacità narrativa con stesure continue, rotte da segni improvvisi carichi di azzardo. Così troviamo sempre il suo segno già a metà degli anni Sessanta come un segno "di rottura": segno "randomico" lo definisce Gillo Dorfles, segno che diventa di disturbo all’interno della struttura rigida e programmata. Questo "modello di comprensione" ci aiuta a capire tutto il percorso artistico e di ricerca di Ugo La Pietra che nei decenni successivi opererà sempre con "segni di rottura
all’interno sistema" attraverso opere, oggetti, performance, film, ambienti; esperienze tutte riconducibili alla teoria del "Sistema Disequilibrante", descritta a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta. Sarà comunque sempre il suo segno pittorico a esaltare in molti casi le sue esplorazioni nel territorio (urbano e extraurbano) la serie
di opere: Genius Loci, la mia territorialità, pulizia etnica, il giardino delle delizie, il verde urbano, itinerari preferenziali. Per informazioni e conoscere gli eventi collaterali del progetto: associazioneheart.it
Difficile, dunque – direi quasi impossibile – il compito di chi debba riassumere in poche righe la personalità di La Pietra; ancor più improbabile pensare di racchiudere nei – seppur ampi – spazi di Heart l’intero percorso di un artista tanto poliedrico e sorprendente. Meglio trovare un filo che possa farci da guida in questo straordinario labirinto, per definire un percorso chiaro e leggibile, senza lasciarci distrarre dalle molteplici attrazioni che l’opera di La Pietra costantemente offre al suo fruitore. Il nostro filo è un elemento che nell’opera dell’artista è presente fin dagli esordi, da quegli anni in cui lavorava con il Gruppo del Cenobio, in cerca di nuove possibilità per il linguaggio
pittorico: il segno.
Un segno, quello di Ugo La Pietra, che non solo ha saputo andare oltre alle tendenze e le mode che si sono avvicendate nella scena artistica (talvolta confrontandovisi, spesso, semplicemente, ignorandole), ma è riuscito anche a superare i profondi mutamenti sociali e culturali avvenuti negli ultimi sessant’anni, restando sempre attuale, aggiornato, in grado di farsi interprete della situazione contingente. Un segno "randomico" (come lo definì, con felice intuizione, Gillo Dorfles) che è al contempo strumento di indagine e veicolo narrativo, traduzione visiva di concetti astratti, mezzo di mappatura, elemento di disturbo e di disequilibrio, segnale di percorso, pianta architettonica e urbanistica, confine di territorio. Assai distante da quello del sistema informatico (e dal segno programmato), il segno di Ugo La Pietra ha una forte connotazione umana e serve per indagare e rappresentare l’uomo e le sue dinamiche sociali. Lo stimolo esterno è sempre stato un elemento fondamentale nella ricerca dell’artista: egli osserva e analizza, si confronta con la realtà circostante e impiega il mezzo artistico
(qualsiasi esso sia) per raccontare ciò che vede, proponendo cambiamenti, miglioramenti, possibili vie di fuga allo status quo.
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Ora romantico, ora poetico, ora quasi fiabesco, ora graffiato (e graffiante), ora ironico, ora colto, ora geometrico, ora in dialogo con il colore, ora in relazione con la fotografia, ora alleato della progettazione architettonica; sempre espressivo, sempre abile narratore, sempre intelligente strumento di indagine Il segno di Ugo La Pietra è come l’artista che lo ha tracciato: capace di aggiornarsi e modificarsi con i tempi, assumendo nuove forme e nuovi significati, spaziando nei campi del sapere, pur restando coerente e riconoscibile.
(dal testo in catalogo di Simona Bartolena)