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Corpi al MUST
Il Must ospita una nuova mostra d'arte contemporanea nella Sala del Camino: Corpi
Frammenti e trasparenze in musica e arte
Opere di Marianna Gasperini e Federica Ferzoco
a cura di Simona Bartolena
Sala del camino del MUST, Museo del Territorio, di Vimercate
9 luglio _ 8 settembre 2013s
inaugurazione: 9 luglio 2013, ore 21.00

Impronte. Tracce di una presenza percepita ma non tangibile. Corpi
C’è un sottile filo rosso che collega la ricerca di Marianna Gasperini e di Federica Ferzoco: la volontà di ritrarre il corpo senza descriverlo nel dettaglio, suggerendone la presenza attraverso una silenziosa assenza, in un gioco di trasparenze, calchi, frammenti profondamente evocativi, segni lasciati nella materia. A unirle è anche la scelta di materiali poco consueti lavorati con tecniche particolari: il vetro per la prima, la garza per la seconda. Due materie trasparenti, delicate e leggere, impiegate per plasmare figure che fragili non sono affatto. A dispetto della loro apparente sfuggevole intangibilità, le opere delle due artiste occupano lo spazio con forza singolare, si impongono agli occhi dello spettatore, instaurando un dialogo immediato e inevitabile.
Da tempo Marianna Gasperini sperimenta la lavorazione del vetro. Forte di una splendida mano nel disegno e di un notevole senso plastico, la Gasperini costruisce passo dopo passi il proprio singolare universo, un mondo in cui il corpo, soprattutto quello femminile, è indagato con sguardo ora dolcissimo ora brutale, ora con segno elegante e sinuoso, ora con gesto aggressivo e inquieto. Nella trasparenza del vetro Marianna sembra trovare la propria dimensione ideale. La sua materia d’elezione, coniugata con altri materiali, piegata a dialoghi inaspettati, plasmata in vetrofusione o a casting (tecniche tradizionali abilmente rivisitate dall’artista), si fa perfetta espressione del suo sentire; opere che nascono da un pensiero autobiografico che finiscono per diventare universali.
Al vetro di Marianna risponde la semitrasparenza delle garze di Federica. La Ferzoco plasma figure (o frammenti di figura) in un tessuto leggero, ineffabile, dinamico. Trasforma i corpi in spiriti o, forse, al contrario, dona agli spiriti un corpo, rendendoli magicamente visibili ai nostri occhi. Sono figure che spiazzano, ma non spaventano né inquietano, anzi ci regalano spesso una sensazione di silenziosa e avvolgente intimità, nella loro inspiegabile, ma serena, immobilità. Esse abitano lo spazio che le circonda, si adagiano nell’ambiente, ne prendono possesso. Ci sono. Pare di udirne il respiro.
Fa loro da perfetto controcanto la musica della viola da gamba di Luciana Elizondo: la terza protagonista di questo progetto tutto al femminile. Le sonorità di uno strumento armonioso e versatile quale la viola sono ideali per sottolineare la natura musicale dei lavori delle due artiste: la vibrazione sonora della materia e quella rapida e mobile della luce, che balenando sulle superfici neutre delle opere le modifica costantemente, in un suggestivo gioco di chiaroscuri, di pieni e di vuoti, disegnando un mondo in cui la fisica concretezza del vero incontra il proprio intangibile riflesso.

Simona Bartolena